Intervenire sulla capacità isolante delle pareti permette di migliorare le prestazioni energetiche di un edificio in modo significativo
L'isolamento termico è una variabile sempre più importante nel mondo dell'edilizia e del consumo energetico. Analizziamo quali sono i punti chiave del tema, dai vantaggi alle tipologie di intervento possibili sull'esterno degli edifici.
La dispersione energetica
In genere un edificio tradizionale soffre di dispersione energetica in corrispondenza di determinate zone: il tetto è responsabile per il 10-15%, le pareti per il 20-25%, i serramenti delle finestre per il 20-25%, le fondazioni e le cantine per il 5-6%. I gas di combustione degli impianti termici provocano un'ulteriore dispersione del 10-12%, l'apertura di porte e finestre per il ricambio d'aria del 20-30%.
I vantaggi di un edificio ben isolato
Un adeguato isolamento termico apporta benefici su diversi aspetti: ad esempio, aiuta a ridurre la dispersione di calore durante la stagione fredda o l'ingresso di flussi caldi durante l'estate, contribuisce alla riduzione dei ponti termici, rende più efficiente la centrale termica, allunga la vita dell'edificio, abbassa le spese energetiche e riduce le emissioni di gas serra. In generale si stima che un intervento corretto di isolamento termico in edifici di vecchia concezione porti a diminuire i consumi energetici del 20-40%.
Gli scambi termici
L'efficienza di un edificio in fatto di tenuta termica è determinata dalla coibentazione delle superfici a contatto con l'ambiente esterno, per ridurre il più possibile gli scambi di calore fra interno ed esterno. Il principio base dell'isolamento termico è che la temperatura delle pareti di un locale deve essere più vicina possibile a quella dell'aria dello stesso locale. Meglio sono trattate le pareti e meno si vengono a creare quei ponti termici che finiscono per disperdere calore.
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